Impianto Elettrico
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In base alle normative UNI viene considerato come “impianto antincendio” l’insieme di tutti quegli elementi con funzione di prevenire, eliminare, limitare o segnalare incendi.
Le 2 categorie degli impianti antincendio sono: impianti di segnalazione (cartellonistica di sicurezza) e impianti per l’estinzione dell’incendio.
Un impianto antincendio sprinkler è usato per spegnere incendi di classe A (combustibili solidi). L’inglese sprinkler che vuol letteralmente dire “spruzzatore” si riferisce agli spruzzatori (solitamente da tetto) detti anche “testine”, che coprono un area di spegnimento tra i 9 ed i 20 m2 e che sono installati lungo tutta una tubazione collocata a protezione delle aree sottostanti.
L’impianto antincendio sprinkler è uno dei più diffusi sistemi fissi in uso, ha il vantaggio di poter essere collocato in automatico il più delle volte attraverso sensori e si distingue in:
Gli impianti antincendio sprinkler sono sicuramente i più comuni. La stessa definizione: ”a umido” sta a significare che le tubazioni sono sempre ripiene d’acqua a pressione, l’apertura degli erogatori viene sempre determinata dal calore provocato dall’incendio. La fuoriuscita dell’acqua è immediata e verrà continuamente erogata fino alla chiusura manuale della valvola. E’ ovviamente necessario installare un gruppo di spinta per l’acqua. Questo impianto sprinkler a umido non è indicato in zone molto fredde perché c’è sempre il pericolo che l’acqua nei tubi si ghiacci, rendendo così inutilizzabile tutto l’impianto.
Proprio per questo motivo gli impianti sprinkler antincendio a secco hanno le tubazioni riempite con aria pressurizzata invece che con l’acqua. Un’apposita valvola di controllo, detta valvola a secco viene posizionata nel locale pompe antincendio o in un altro locale a temperatura controllata, questa, evitando l’ingresso dell’acqua fino a che gli sprinkler non sono attivati da un incendio, espelle innanzi tutto l’aria pressurizzata eppoi lascia entrare l’acqua nelle tubature.
Anche in questo tipo di sistemi le tubazioni non sono piene d’acqua, e nemmeno di aria in pressione. L’apertura della valvola dell’acqua è però condizionata dall’approvazione di due sistemi di rivelazioni incendi diversi , uno è quello che comanda l’apertura della valvola e l’altro è quello della rilevazione vera e propria (fumi, calore etc.). Questi impianti sono usati nei posti dove si ha molto da perdere in caso di falso allarme o di una rottura accidentale di un tubo o di un erogatore sprinkler. Tuttavia tutti questi sistemi indipendenti aumentano per se stessi il rischio di rottura e hanno quindi una minore affidabilità.
Questo tipo di impianto a diluvio è usato in impianti chimici, in depositi di gas o di carburanti, dove c’è un alto rischio d’incendi di rapida propagazione, anche di tipo esplosivo e eroga allo stesso tempo grandi quantità di acqua. Ha però il vantaggio che questa può essere sostituita con altro estinguente compatibile.
Gli impianti a schiuma antincendio utilizzano come estinguente una miscela schiumogena di acqua con il liquido per soffocare gli incendi. Sono impianti fissi poco usati in quanto impianti cari sia per la progettazione che per l’istallazione. Ogni tipo differente di miscela schiumogena, viene quindi usata per spegnere un determinato tipo d’incendio.
Nella norma UNI 1548 si parla per l’appunto delle proprietà chimiche e fisiche delle varie miscele. La schiuma praticamente crea un film isolante che separa il combustibile dal comburente estinguendo così l’incendio.
I vari tipi di schiumogeni in commercio sono:
Il gas CO2 viene utilizzato con buoni risultati sugli incendi di classe A,B,C, e per tutti gli apparecchi elettrici. Hanno l’inconveniente però di poter essere usati solo in piccoli ambienti visto che funzionano attraverso la saturazione dell’ambiente dove si sostituisce l’ossigeno con l’anidride carbonica, sempre per questo motivo questi impianti antincendio a CO2 devono essere montati in locali di poco transito perché possono essere dannosi all’uomo. Grazie al suo peso specifico alto, dopo l’erogazione tende a stratificare nella parte inferiore del locale protetto, diminuendo la visibilità.
Sono necessari e obbligatori segnalatori acustici per avvisare le persone eventualmente presenti di uscire dal locale. Il gas estinguente viene scaricato all’interno del locale protetto attraverso una rete di distribuzione fatta di tubi di acciaio unificati.
A livello di tecnologia, tutte le aziende fanno a gara per sviluppare il migliore agente estinguente , perciò vengono spesso presentati sul mercato nuovi prodotti li descriverò brevemente:
Questo estinguente aiuta a spegnere fuochi di classe A,B o C e di apparecchiature elettriche, è ottimo per locali di media grandezza e viene erogato attraverso apparecchi pressurizzati simili agli estintori.
Utilizzata sul fuoco la polvere chimica è abbastanza rapida nell’estinguere le fiamme, ottima per spegnere incendi di agenti chimici sfusi e gas liquefatti. L’inconveniente semmai di quest’impianto è che la polvere si deposita ovunque ed è difficile da asportare da oggetti delicati, e può essere dannosa alla salute umana quando respirata.
L’impianto comprende l’istallazione di rilevatori, bombole per lo stoccaggio delle polveri, un’unità di controllo, tubazioni varie e ugelli da tetto.
Sarà comunque necessario a norma di legge l’utilizzo di indicatori acustici e luminosi e sistemi di evacuazione dei fumi.
Un impianto water mist utilizza l’acqua come agente estinguente, ma con una sostanziale differenza dagli impianti sprinkler; l’acqua in questo caso è nebulizzata sotto pressione
I principali vantaggi di questo tipo d’impianti sono:
Ciò che esce dagli ugelli è praticamente come una nebbia che riduce la trasmissione radiante del calore, e inoltre riduce l’ossigeno nell’aria. Questi impianti fissi water mist salvaguardano la vita delle persone e dei soccorritori in quanto riducono il fumo dell’incendio e abbassano la temperatura.
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